sabato 26 settembre 2009

CANNOBIO, TRAFFIUME E VAL CANNOBINA


CANNOBIO

Cannobio è un comune di 5.134 abitanti della provincia del Verbano Cusio Ossola.

È situato sulla riva nord-occidentale del Lago Maggiore e allo sbocco della Valle Cannobina; l'estensione del comune è molto elevata, circa 51 km², dovuta al numero di frazioni sparpagliate nella zona.


Negli anni 2002, 2003, 2004, 2005 e 2007, è stato insignito del prestigioso riconoscimento ambientale della FEE, cioè la Bandiera Blu, grazie a un ottimo servizio di depurazione che garantisce acque pulite in rispetto alle normative vigenti.
Cannobio si trova su una direttrice di collegamento internazionale, la Strada Statale 34 del Lago Maggiore che da Gravellona Toce (VB) arriva fino al Confine di Stato di Piaggio Valmara, dove si entra in Svizzera. Da Cannobio parte inoltre la Strada Provinciale 75 di Valle Cannobina ex Strada Statale 631 della Valle Cannobina che porta nella valle omonima dalla quale si può raggiungere, tramite la Strada Statale 337 della Val Vigezzo, la cosiddetta Valle dei pittori, il Santuario di Re e Domodossola.
L'abitato di Cannobio capoluogo è separato dalla sua frazione principale, Traffiume, dal torrente Cannobino che nasce nell'alta valle omonima sfociando poi nel lago. Sant'Agata, Cinzago, Ronco, Socragno e Campeglio si trovano invece verso la Svizzera e ci si arriva tramite una strada comunale.


CENNI STORICI                                                                                                       La Santa Pietà

Il paese ha origine antiche, forse preromane;lo dimostrano alcune sepolture a incinerazione, tornate alla luce tra il XVI e il XVII secolo. Dopo l'annessione all'Impero Romano del nord Italia e delle vallate alpine (I secolo a.C.), Cannobio fu certamente un centro commerciale e strategico e sede di una flotta lacustre.Fatti certi sull'esistenza del borgo li troviamo nel X secolo: nel 929 si sa che di per certo che fu sede di una curtis regia. L'età medievale fu senza dubbio molto prospera, specie dal punto di vista manifatturiero e commerciale e nel 1207 Cannobio ebbe il titolo di "Borgo".Il periodo tardo-medievale fu legato alla storico legame con la città di Milano, alla quale faceva parte anche nell'ambito diocesano; infatti, Cannobio e alcuni comuni limitrofi avevano e hanno tutt'ora il rito ambrosiano per le funzioni ecclesiastiche (come Milano), al contrario di altri centri del lago. Nel 1817 passò poi alla Diocesi di Novara.Per tutto il periodo che va dalle guerre di indipendenza (1818-1860), Cannobio fece parte del Piemonte sabaudo e fu importante centro di confine (la sponda orientale del Lago era austriaca); i cannobiesi ricordano con orgoglio la celebre difesa contro un attacco austriaco via lago la notte del 27-28 maggio 1859, che venne respinto.La fine del XIX secolo è stata caratterizzata dall'introduzione di numerose industrie, ormai scomparse, che hanno caratterizzato la storia del paese: setificio, concerie, cartiera, ecc. Durante le due guerre mondiali, Cannobio inviò molti dei suoi uomini come soldati al fronte, e molti di essi non tornarono più. Di recente è stato realizzato un Parco della Memoria (in una posizione poco frequentata) con lapidi e monumenti che ricordano i caduti cannobiesi delle due guerre, spostando il monumento storico ai caduti, in orgine posto al centro del lungolago.

Uno scorcio del borgo antico
MONUMENTI
Santuario della Pietà, fatto ricostruire da San Carlo Borromeo nel 1583 con un disegno di Pietro Beretta. La facciata è opera di un rifacimento del 1909. L'interno è composta da una sola navata con una sfarzosa decorazione barocca. È posizionata sopra l'altare una pregevole pala di Gaudenzio Ferrari intitolata la Salita al Calvario.. Vi sono altri dipinti di scuola piemontese del '600 e '800.
Collegiata di San Vittore, rifacimento settecentesco di un'antichissima chiesa. La facciata però è stata rifatta nel 1842.
Palazzo del Ragione, detto Parasio edificato nel 1291 dal podestà Ugolino mandello poi modificata nel corso del '600. È formata da blocchi squadrati granito che formano un portico terreno con cinque pilastri reggenti le volte a botte. Sotto il portico sono collocati stemmi, lapidi e rilievi trecenteschi e due tombe romane. Sul lato destro del palazzo di erge la Torre Comunale di costruzione romanica del XII secolo. È costruito in pietra viva ed è in realtà il campanile dell'antica chiesa di san Vittore.
L'Oratorio di S. Marta, costruzione del 1581, avente una facciata preceduta da un pronao. All'interno un ricco altare maggiore in legno dorato ed una Madonna con Bambino attribuito a Camillo Procaccini.
Il Leone, monumento affacciato sul lago all'entrata sud della città. Fu eretto nel 1889 a ricordo della difesa di Cannobio del 1859, contro un attacco austriaco proveniente dal lago.

                     

ALTRI LUOGHI DA VISITARE  

Molto bello da vedere è il grazioso centro abitato e il lungolago, che è abbellito da palazzi di varie epoche e dal Santuario della Pietà del ‘500.
Dalla piazza del Santuario, percorrendo Via Gallotti e poi Via Meschio raggiungiamo il Palazzo della Ragione nella piazza della Collegiata, del XIII secolo e modificato nel ‘600.
Sulla destra ammiriamo la Torre del Comune del XII secolo con cuspide dell’800.
Poco distante da Cannobio, in direzione ovest, troviamo la Valle Cannobina ricoperta da numerosi faggi e castagni, e risalendo la stessa, dopo circa 2,5 km., incontriamo l’orrido di Sant’Anna, formata nella roccia dalle acque del torrente Cannobino.                       scorcio del borgo antico





TRAFFIUME


Traffiume, è una frazione del comune di Cannobio, la più grande e popolosa. È il torrente Cannobino a segnare il confine fra Traffiume e il capoluogo Cannobio.

CENNI STORICI ED EDIFICI DI RILIEVO
Ancora oggi è possibile vedere, seppur restaurato, il ponte romano costruito da Augusto per unire le due sponde del torrente Cannobino, situato nella località Orrido di Sant'Anna. È la documentazione relativa alla costruzione della prima chiesa a dirci che Traffiume era un borgo abitato già nei primi secoli del Cristianesimo. Infatti la prima chiesa viene ricondotta a San Giulio che intorno al 380 ha costruito pù di 100 chiese nella diocesi di Novara. Tra queste cento chiese c'è anche l'antica chiesa di Traffiume, piccola, paleocristiana. Sicuramente era addossata alla torre campanaria ma non siamo più in grado di riconoscerne il perimetro. Verso la fine del 1300 utilizzando le pietre dell'antica chiesa paleocristiana i traffiumesi hanno iniziato l'opera imponente di costruzione di una nuova chiesa più ampia, più capiente, con una ala celebrativa stupenda e a tratti commovente per la sua altezza.
Ancora oggi è possibile riconoscere le pietre della antica chiesa nei lati est, nel lato ovest della cappella invernale e nel lato esterno verso il cimitero. L'antica chiesa di San Giulio è stata demolita in epoca ancora imprecisata per costruire l'attuale tempio. Questa seconda chiesa costruita grazie a contributi dei traffiumesi aveva le attuali dimensioni della navata unica e del presbiterio con l'aggiunta della sacrestia a due piani. Solo nel XIX secolo è stata aggiunta la scuola speculare alla sacrestia. La Chiesa è stata consacrata il 29 novembre 1574 da San Carlo Borromeo in un'epoca nella quale Traffiume era sotto la giurisdizione ecclesiastica della diocesi di Milano, quell'anno in visita pastorale. San Carlo Borromeo in una delle sue visite aveva deciso di consacrare la nuova chiesa imponendo alcune modifiche: fece rimuovere due altari laterali collocati sul presbiterio: uno era dedicato a San Pietro l'altro a Sant'Antonio da Padova. Per San Carlo era indispensabile escludere qualsiasi tentazione politeistica e la collocazione di santi e di altari relativi in prossimità dell'altare maggiore potevano distogliere l'attenzione dei fedeli dall'Unico Dio. Solo dopo questa modifica ha celebrato la consacrazione della chiesa con il rituale proprio.


L'ORRIDO DI SANT'ANNA



L’orrido di Sant’Anna è la fine di una lunga corsa che il torrente Cannobino percorre nella
sua valle omonima a ridosso della Valle Ossola, un vero spettacolo della forza della natura, un’anticipazione su come sarà selvaggia e allo stesso tempo tranquilla, questa valle incontaminata, fatta da pareti lisce e a strapiombo sul torrente.
L’Orrido, situato vicino al Santuario, è una stretta gola colma d’acqua, cristallina e fredda anche in estate, profondo più di 20 metri, è dimora incontrastata della trota fario.



Per raggiungerlo basta seguire le indicazioni da Cannobio verso Traffiume o seguire la pista ciclabile che parte sempre da Cannobio.






VALLE CANNOBINA



La Valle Cannobina è una valle del Piemonte, in provincia del Verbano Cusio Ossola. Prende il nome da Cannobio, il principale abitato che si trova al suo inizio.
È attraversata dal torrente Cannobino, che forma gole profonde e spettacoli suggestivi alla vista. L'unica via di collegamento che percorre questa valle è la ex Strada Statale 631 della Valle Cannobina, ora Strada Provinciale 75 di Valle Cannobina, da cui dipartono strade provinciali secondarie che raggiungono le diverse località.
Il primo comune che si trova partendo da Cannobio è quello di Cavaglio-Spoccia, strutturato in diverse frazioni: Cavaglio San Donnino, Gurrone (queste ultime raggiungibili mediante una deviazione dalla strada principale), Nivetta, Lunecco (sede del comune) e Spoccia. Il successivo comune è Falmenta, al cui centro principale si arriva mediante una strada secondaria che proseguendo giunge fino alla piccola frazione di Crealla.                                                                       malesco

Vi è poi Gurro, che una volta era il comune più grande è popoloso della valle. Qui, nel secolo scorso, venne alla luce una necropoli di epoca romana. La leggenda più curiosa che questo paese custodisce con orgoglio è quella dell'origine scozzese di alcune sue famiglie. Si narra infatti che alcuni soldati scozzesi, al soldo dell're Francesco I di Francia durante le Guerre d'Italia, dopo la sconfitta nella Battaglia di Pavia nel 1525, ripiegarono nella valle e giunsero nel paese. A conferma di ciò, alcuni sostengono che il dialetto di Gurro, assai diverso dal dialetto degli altri paesi della valle, abbia ascendenze scozzesi.

L'ultimo comune che si incontra, prima di entrare in Val Vigezzo, è Cursolo-Orasso. Anch'esso, strutturato in due nuclei diversi (Cursolo e Orasso), è raggiungibile tramite vie trasversali.Importante fu nel passato l'attività agricola, pastorale e artigiana; in particolare Gurro era conosciuto per la lavorazione della canapa.

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